La bella Calligrafia

La bella Calligrafia

Un tempo la bella scrittura era una materia scolastica e il suo insegnamento incominciava nel “grado superiore” della scuola elementare dove era affidato ai maestri.
Sui banchi della scuola primaria, la sua presenza come oggetto di studio dura per oltre un secolo (dal 1860 al 1985). Da principio è argomento della Lingua italiana, poi diventa insegnamento autonomo, quindi è associata al disegno e parallelamente assume il nome di Calligrafia, poi di Bella scrittura, Disegno e bella scrittura e infine Disegno e scrittura.
L’obiettivo era quello di “Far acquistare agli alunni l’abitudine di una scrittura chiara e snella che è di tanta utilità negli usi della vita” e “la mira indiretta di educare all’attenzione, alla precisione, alla pazienza e all’amore dell’ordine”. I programmi scolastici prescrivono esercizi di “scrittura per imitazione”, che solo a partire dal terzo anno diventano esercizi di calligrafia, e affidano ai maestri il compito di controllare la corrispondenza tra lo scritto degli alunni e il modello imitato: altezza della scrittura, regolarità dell’orientamento, forma delle lettere, nitidezza e così via.
I Modelli, detti anche Esemplari, erano guide didattiche per apprendere i principali caratteri di scrittura (inglese, italiana, rotonda) che calligrafi esperti compilavano per gli alunni; a questi libretti di piccolo formato, si affiancavano Metodi di varia impostazione proposti perlopiù da maestri di scuola.

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