Con la fine della Seconda Guerra Mondiale la rinascita culturale dell’Italia prevedeva la pubblicazione di molti testi scolastici: a quelli tradizionali per bambini, si aggiunsero quelli per gli studenti lavoratori, giovani o anziani, desiderosi di prendersi almeno la licenza elementare.
Sono gli anni dell’emigrazione di massa dal Sud al Nord e all’estero, e il bisogno di saper leggere e scrivere per comunicare con la famiglia era molto sentito.
La lotta all’analfabetismo venne rilanciata anche attraverso idee innovative come quella dei cosiddetti “maestri magri”: un diplomato alle magistrali che fosse riuscito a raccogliere una classe di adulti analfabeti aveva diritto a uno stipendio, sia pure ridotto.